Un Orto per Ricominciare
Start-up, Agricoltura e Inclusione sociale
“Un Orto per Ricominciare” rappresenta un progetto per il reinserimento sociale e lavorativo di soggetti fragili, ovvero migranti senza fissa dimora.
Nel corso dell’Estate 2015, la Scalabrini Bonomelli ha avviato una sperimentazione di tipo “agricolo” coinvolgendo due migranti senza fissa dimora e impiantando un Orto per la produzione di ortaggi da destinare all’auto sostentamento e, in forma sperimentale e parziale, anche alla vendita.
Per realizzare l’attività, la Cooperativa ha ottenuto in comodato d’uso gratuito un appezzamento di terreno di circa 2000 mq sito nel Comune di Collebeato (Bs), già in passato destinato a finalità agricola e con buona produttività.
Le due persone impegnate sono state regolarmente assunte e la cooperativa ha effettuato alcune spese riferite a sementi e materiali di consumo per avviare l’attività, che è stata supportata dal volontariato e dall’operatore che segue le persone in condizione di marginalità.
Dal punto di vista meramente economico, l’operazione effettuata non si è rivelata economicamente vantaggiosa, ma rilevante da un punto di vista sociale.
Le persone che si sono impegnate, superando non poche difficoltà per inesperienza e limitatezza di mezzi strumentali, hanno avuto la concreta possibilità di vedere il ricavato del loro lavoro e l’acquisizione di una formazione agricola.
Si tenga presente che queste stesse persone erano da tempo in condizioni di marginalità con gravi difficoltà nel percepirsi in qualche modo ancora “produttivi” sul versante socio lavorativo. Il fatto di avere sperimentato una forma, seppur limitata, di impresa li ha motivati a proseguire e ad accresce il sentimento motivazionale.
La verifica dopo la prima sperimentazione, ci ha portato a concludere che l’obiettivo di reinserimento sociale e lavorativo dei senza dimora è compatibile con la creazione di una piccola attività sufficientemente produttiva, che possa svilupparsi e reggersi autonomamente.
Un ulteriore sviluppo del progetto ha visto attrezzare l’Orto, anche parzialmente, con coperture tubolari/pvc (tipo Tunnel) allo scopo di prolungare la stagione produttiva. La Serra ha permesso di creare condizioni ambientali ottimali per ottenere una produttività anche in autunno inoltrato e anticipando la stagione primaverile, nonché di garantire anche in estate un ambiente controllato al di là dell’andamento stagionale.
Riteniamo importante investire sulle risorse umane, anche dal punto di vista formativo, garantendo almeno per un anno una collocazione con la formula dell’inserimento lavorativo, convertibile in altra formula contrattuale in base all’evoluzione del progetto, senza escludere la microimprenditoria.
L’esperienza condotta finora ha permesso anche di costruire una piccola rete di vendita, che andrà decisamente potenziata e meglio formalizzata, anche attraverso la tracciabilità dei prodotti e modalità di vendita diretta al consumatore. In tal senso contatti sono stati presi con l’associazione Coldiretti, Campagna Amica, e con la realtà Slow Food.